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In Love With Florence è un gruppo di guide turistiche abilitate ed offre tour privati e personalizzati della città di Firenze, dei suoi musei e del suo territorio. Visite guidate su misura per tutti: giovani coppie, piccoli gruppi, famiglie con bambini.

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La Melagrana a Firenze

La Melagrana a Firenze

Pochi giorni fa Katia, co-fondatrice di Inlovewithflorence, mi ha regalato una melagrana del suo giardino. Un frutto incredibile per bontà e la ricchezza di vitamina c, quindi appropriato alla stagione invernale che porta inevitabilmente qualche raffreddore. Ma appropriato anche alla nostra attività di guide fiorentine. In quasi ogni tour che Inlovewithflorence svolge in città infatti abbiamo occasione di vedere una melagrana rappresentata da grandi pittori fare bella mostra di sé in opere prestigiose.

Alla Galleria dell’Accademia il piccolo Gesù che sgambetta in grembo alla Madonna del Mare di Sandro Botticelli tiene in mano una melagrana dalla quale ha staccato alcuni chicchi. Il frutto si carica così di un forte simbolismo: i chicchi rossi alludono al sangue, quello del sacrificio di Gesù, ma allo stesso tempo il frutto, dotato di numerosi semi, rappresenta anche la fertilità, in questo caso di Maria. Secondo alcuni studiosi il frutto del peccato originale non sarebbe stato la mela ma la melagrana. Nel Corano la melagrana compare come uno dei frutti del giardino del paradiso ed è citato fra le cose buone create da Dio. Secondo la mitologia greca invece la pianta sarebbe nata dal sangue versato da Agdistis a seguito della sua evirazione: ecco di nuovo sia il richiamo al sangue che alla fertilità, ma questa volta in salsa greca: decisamente troppo pulp!

Tornando all’iconografia cristiana possiamo ritrovare il nostro frutto agli Uffizi, sia nella Madonna della Melagrana che nella Madonna del Magnificat, entrambe di Botticelli, oppure alla Galleria Palatina di Palazzo Pitti nel tondo Bartolini di Filippo Lippi. Queste opere, nonostante il soggetto religioso, furono pensate per la devozione privata e non per essere esposte in chiesa, e sono accomunate dal formato circolare. La loro forma richiama il desco da parto, il vassoio con le pietanze rigeneranti che anticamente si portava in dono alla puerpera, vassoio poi sostituito da pitture circolari dove i temi della Natività e della fertilità tornano prepotenti.

Spostiamoci ora ad un luogo sicuramente meno avvincente dei musei fiorentini: casa mia: ho messo la melagrana al centro del cesto della frutta come centro tavola in cucina. Ho pensato di mangiarla un paio di volte ma affrontare la sua scorza, decisamente coriacea, mi ha impigrito. Del resto come ogni buona madre protegge i propri figli, la scorza della melagrana protegge i propri semi ed è per questo che in tutti i dipinti dei quali abbiamo parlato rappresenta anche la Chiesa che riunisce a sé tutti i fedeli. Come simbolo di un organismo o istituzione che riunisce e protegge in sé i propri membri è stata addirittura utilizzata anche dalla Massoneria.

Alla fine quella melagrana non l’ho mangiata ed è inevitabilmente andata a male sul trono di frutta che le avevo preparato. Non ha fatto una fine dissimile da quelle rappresentate nelle nature morte o nei dipinti come il Bacco Adolescente del Caravaggio agli Uffizi: lì il nostro bel frutto si divide il cesto con molti altri e ci ricorda la caducità della vita e la corruttibilità delle cose dinnanzi a un giovane Bacco sognante. Ma forse non sogna, è solo inebetito dal troppo vino!

 

Fonti:
Florario: miti leggende e simboli di fiori e piante – Alfredo Cattabiani
La Pittura Italiana alla Galleria degli Uffizi – Taschen
Il cibo e la tavola – Silvia Malaguzzi
The Protagonists of Italian Art; Botticelli – Bruno Santi

www.massoneriascozzese.it

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